Durante questo anno scolastico il professor Vermi ha condotto un laboratorio teatrale sulla storia dei venti bambini bambini ebrei, uccisi nella scuola elementare di Bullenhuser Damm. Hanno partecipato venti  studenti e studentesse delle classi seconde e terze della Scuola Secondaria, che hanno espresso queste riflessioni finali.

“Il tema dello spettacolo è stato serio e delicato, ha fatto riflettere sul valore della  Memoria, e ci ha ricordato quanto noi ragazzi di oggi siamo fortunati a non vivere certe situazioni traumatiche rispetto a chi ha vissuto negli anni della guerra. L’esperienza teatrale inoltre ci ha insegnato a gestire e saper controllare le nostre emozioni, i gesti e i movimenti del corpo, anche quelli involontari, dovuti all’imbarazzo o alla vergogna. Per questo motivo durante le prove abbiamo fatto tantissimi esercizi per creare la totale sintonia all’interno gruppo. Abbiamo imparato a memoria il copione  e la scenografia da mettere in atto durante lo spettacolo. Le prove sono state tante e ci siamo dovuti esercitare  molto per poter rappresentare al meglio la scena e vincere la timidezza. In alcuni momenti non è stato semplice, perché bastava poco per farci perdere la concentrazione; per questo abbiamo lavorato molto sulla capacità di restare seri e, quando la situazione lo ha richiesto, anche completamente immobili. Nonostante l’argomento triste, il laboratorio è stato anche un’occasione divertente per stare insieme e imparare a conoscersi meglio. Quest’occasione ci ha permesso anche di fare nuove amicizie con ragazzi di altre classi ampliando le nostre conoscenze. Durante lo spettacolo ci ha emozionato molto vedere i genitori e i parenti che ci guardavano, ci applaudivano e siamo rimasti soddisfatti di come siamo riusciti a portare a termine la rappresentazione. In conclusione questo laboratorio  ha suscitato in noi molte emozioni. Grazie al professor Vermi che ha reso questa esperienza possibile; siamo riusciti a fare un bello spettacolo per raccontare a tutti quello che è accaduto in modo tale che non si ripeta più.”